Strasburgo, 1° giugno 2017 – Dopo l’entrata in vigore nel 2010 del Protocollo n. 14 che ha introdotto la figura del giudice unico a cui è stato conferito il potere di dichiarare i ricorsi irricevibili, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha finalmente adottato un nuovo metodo di lavoro che le ha permesso di svolgere un notevole lavoro di smaltimento, trattando più di 100.000 ricorsi. Tuttavia i ricorrenti, a fronte dell’attività svolta dal Giudice unico, hanno sino ad oggi ricevuto una lettera da parte della Cancelleria da cui si evinceva solamente che il loro ricorso era stato respinto.
La Corte europea dei diritti dell’uomo, su invito degli Stati contraenti contenuto nella dichiarazione di Bruxelles di marzo 2015, ha ora deciso di adottare una nuova procedura che permetterà di motivare più dettagliatamente la decisione di rigetto del Giudice unico. In tal modo garantirà l’esigenza di trasparenza richiesta e permetterà inoltre ai ricorrenti di comprendere meglio i motivi che hanno portato il Giudice unico al rigetto del loro ricorso.
A partire da giugno 2017 la Corte europea dei diritti dell’uomo comunicherà la decisione del Giudice unico non più con una lettera priva di motivazione ma con una decisione redatta in inglese o in francese e firmata dal Giudice unico dove sarà indicato in generale il motivo di irricevibilità. Tale decisione sarà inviata unitamente a una lettera redatta nella lingua del ricorrente.