Un avvocato difensore dei diritti umani arrestato dalla polizia di Gheddafi è all’origine della rivolta in Libia

Strasburgo, 25 marzo 2011 – Segnalo una notizia che ritengo importante per sottolineare l’importanza fondamentale del lavoro svolto da tutti coloro che si occupano di diritti umani e che devono essere a loro volta garantiti e sostenuti.

Mi riferisco all’arresto dell’avvocato Fathi Tirbil avvenuto il 15 febbraio 2011. Questo fatto è stata la scintilla che ha poi scatenato la rivolta in Libia. Quel giorno Fathi Tirbil è stato arrestato dopo una perquisizione presso la sua abitazione a Bengasi dove sono stati sequestrati tutti i suoi fascicoli e i suoi computer.

Fathi Tirbil è un avvocato che lavora da anni su uno dei casi più sensibili del suo Paese. Affiancato da altri colleghi, coordina la difesa delle famiglie delle persone sparite ad Abou Salim, la prigione di Tripoli dove il 29 giugno 1996 più di 1270 prigionieri sono morti sotto i colpi d’arma da fuoco dei soldati. Nessun corpo è stato restituito alle famiglie e nessuno è stato incolpato del massacro.

Poco dopo l’arresto, i colleghi si sono recati presso la centrale di polizia dove si trovava Tirbil. A loro si sono via via unite centinaia di persone e da qui è iniziata una protesta che è diventata la terza grande insurrezione del mondo arabo dopo la Tunisia e l’Egitto.