Espulsione a rischio tortura verso la Giordania, la CEDU esamina in udienza pubblica il caso Otham c. Regno Unito
Strasburgo, 15 dicembre 2010 – Il 14 dicembre 2010 si è tenuta un’udienza pubblica davanti alla IV Sezione della CEDU dove si è discusso il caso Otham c. Regno Unito, ricorso n. 8139/09.
Il caso riguarda un cittadino giordano, il quale, arrivato in Inghilterra nel 1993, ottiene l’asilo perché processato e torturato nel suo Paese d’origine.
Pochi mesi dopo gli attentati terroristici perpetrati a danno degli Stati Uniti l’11 settembre 2001, in Inghilterra entra in vigore l’Anti-terrorism Crime and Security Act e sulla base di questa legislazione d’emergenza, il ricorrente viene arrestato perché sospettato di terrorismo. Nel 2005, in seguito alle modifiche apportate nel frattempo all’Anti-terrosm Crime and Security Act, il ricorrente viene rimesso in libertà. Tuttavia, pochi mesi dopo, riceve un provvedimento di espulsione dal territorio inglese. Dopo l’esaurimento delle vie di ricorso interne, il ricorrente si rivolge alla CEDU, eccependo la violazione degli articoli 3 e 6 della Convenzione nel caso fosse stata data esecuzione al provvedimento di espulsione. Invocando l’articolo 39 del Regolamento, Il ricorrente chiede anche l’adozione di misure cautelari sospensive del provvedimento impugnato.
All’udienza di ieri, il Governo del Regno Unito, rappresentato in aula dal suo agente Laura Dauban, facendo riferimento all’accordo diplomatico esistente tra il suo Paese e la Giordania, ha sostenuto che il respingimento del ricorrente non sarebbe in violazione dell’articolo 3 della Convenzione.
Il difensore del ricorrente ha invece sostenuto che esiste un concreto pericolo di violazione di tale disposizione, facendo anche riferimento al recente rapporto della Commissione delle Nazioni Unite contro la tortura relativa alle condizioni esistenti in Giordania.
La CEDU ha poi posto alcune domande al fine di chiarire sia il trattamento subito dal ricorrente mentre si trovava sotto processo in Giordania, che la condizione giuridica dello stesso quanto alla sua permanenza sul territorio inglese e sul suo status di rifugiato. Al termine dell’udienza, la IV Sezione della CEDU si è ritirata in camera di consiglio per deliberare. Prossimamente la CEDU si pronuncerà, dando lettura del provvedimento in pubblica udienza.
Si segnala infine che riguardo all’Anti-Terrorism Crime and Security Act la CEDU si è recentemente pronunciata nel caso Gillan e Quinton c. Regno Unito (ricorso n. 4158/05), rilevando una violazione quanto all’articolo 8 della Convenzione.
articolo redatto in collaborazione con la dott.ssa Giulia Martini