22 marzo, Giornata Mondiale dell’Acqua

Strasburgo, 22 marzo 2009 – Il Presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa si appella perchè l’accesso all’acqua sia considerato un diritto umano fondamentale. Lluìs Maria de Puig dichiara infatti, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua : “L’accesso all’acqua dovrebbe essere considerato un diritto umano fondamentale. Tale approccio umanitario alla questione idrica potrebbe essere uno strumento prezioso per la società civile, al fine di accertarsi che i governi garantiscano l’accesso all’acqua di buona qualità e in quantità adeguata, nonché alle misure sanitarie”.

“Vi sono numerose sfide da affrontare: la carenza idrica cronica nel Sud, le inondazioni al Nord, nonché i problemi di gestione e qualità dell’acqua in Europa centrale. Oggi, il continente non riesce ancora ad eliminare oltre il 50% dell’inquinamento idrico urbano. 41 milioni di persone in Europa non hanno accesso ad un’acqua potabile sana, e 85 milioni non possono usufruire dei servizi sanitari essenziali.1 Senza una legislazione, è impossibile garantire una governance appropriata in materia idrica, che fornisca un accesso sostenibile ad acqua e servizi sanitari”, ha sottolineato il presidente de Puig.

Il Presidente ha sollecitato i suoi colleghi parlamentari dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa ad agire quanto prima in qualità di “difensori” del diritto all’acqua ed ai servizi sanitari: “È necessario che il diritto all’acqua di qualità e in quantità adeguate, facilmente accessibile per tutta la popolazione, sia introdotto nelle nostre costituzioni”.

Il presidente de Puig ha infine ribadito che una delle priorità del suo incarico presidenziale è quella di inserire il diritto a vivere in un ambiente sano all’interno dei diritti umani, mediante un protocollo aggiuntivo alla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo.

Sul tema si segnala la recente Raccomandazione 1731 (2006) sulla contribuzione dell’Europa per il miglioramento della gestione dell’acqua.