Respingimenti in mare verso la Libia: la CEDU accerta che si tratta di espulsioni collettive a rischio di maltrattamenti, in violazione dell’articolo 3 della Convenzione e dell’articolo 4 del Protocollo n. 4 alla Convenzione

Strasburgo, 23 febbraio 2012 – Con sentenza del 23 febbraio 2012 resa in Grande Camera, la C.E.D.U. ha deciso il caso Hirsi e altri c. Italia, accertando all’unanimità che i ricorrenti, intercettati in mare dalle autorità italiane, erano sottoposti alla giurisdizione italiana ai sensi dell’articoli 1 della Convenzione, che vi è stata una duplice violazione dell’articolo 3  in quanto i ricorrenti, rimandati in Libia, erano esposti al rischio di subire maltrattamenti e di essere rimpatriati verso la Somalia e l’Eritrea, loro paesi d’origine. Infine che vi è stata violazione dell’articolo 4 del Protocollo n. 4 alla Convenzione che vieta le espulsioni collettive nonché la violazione dell’articolo 13 combinato con gli articoli 3 della Convenzione e 4 del Protocollo n. 4.

Il caso riguardava un gruppo di migranti, cittadini somali ed eritrei, provenienti dalla Libia, fermati in mare e quindi ricondotti in Libia dalle autorità italiane.