Strasburgo, 25 febbraio 2009 – Con sentenza del 24 febbraio 2009, nel caso C.G.I.L. e COFFERATI c. Italia (ricorso n. 46967/07), la CEDU condanna l’Italia per la violazione dell’art. 6 § 1 della Convenzione per negato accesso alla giustizia.
La vicenda riguarda l’immunità parlamentare invocata dall’On. Umberto Bossi, all’epoca dei fatti Ministro delle Riforme e deputato, per evitare un procedimento civile promosso dai ricorrenti anche nei suoi confronti per le dichiarazioni, ritenute diffamatorie, rilasciate nel corso di un’intervista avente ad oggetto l’assassinio di M. Biagi.
La CEDU, condannando l’Italia, ha ritenuto che l’intervento della Camera dei deputati che ha riconosciuto l’immunità parlamentare all’On. Bossi e successivamente la decisione della Corte Costituzionale, che si è limitata a respingere per motivi puramente formali il ricorso per il presunto conflitto di competenza tra poteri dello Stato, abbiano impedito ai ricorrenti di accedere alla giustizia cosi come garantito dalla Convenzione.
La CEDU ha quindi condannato l’Italia a risarcire ai ricorrenti la somma di 8.000 euro ciascuno per danni morali.