Strasburgo, 10 ottobre 2011 – Mercoledì prossimo, 12 ottobre 2011, si terrà un’udienza di Grande Camera davanti alla CEDU dove verrà esaminato il caso Centro Europa 7 S.r.l. e Di Stefano c. Italia.
Nel 1999 le autorità italiane rilasciarono alla società ricorrente una concessione per la radiodiffusione televisiva a livello nazionale. Per l’attribuzione delle radiofrequenze, la concessione rinviava al piano nazionale di attribuzione delle radiofrequenze emanato nel 1998, che tuttavia non fu mai adottato. Nel frattempo lo Stato italiano adottò una legislazione transitoria che prolungava l’uso dei canali di radiofrequenza esistenti, impedendo così alla società ricorrente di utilizzare il canale attribuitole.
La parte ricorrente si lamenta di aver subito la violazione del loro diritto di comunicare delle informazioni, garantito dall’articolo 10 della Convenzione e di essere stati discriminati in violazione dell’articolo 14 della Convenzione.
I ricorrenti ritengono inoltre che la procedura promossa a livello nazionale abbia violato l’articolo 6 § 1 della Convenzione perché nelle more del giudizio sono state adottate delle leggi che hanno prolungato la situazione lesiva dei loro diritti e oggetto di causa.
Infine ritengono che la concessione del 1999 può beneficiare della tutela prevista dall’articolo 1 del Protocollo n. 1.
Il ricorso è stato introdotto davanti alla CEDU il 16 luglio 2009 e comunicato al Governo italiano il 10 novembre 2009.
La Camera designata a trattare il caso ha deciso di rimettere la vicenda alla Grande Camera, ciò ai sensi dell’articolo 30 della Convenzione.