Strasburgo, 15 luglio 2009 – Il 24 giugno 2009, la CEDU ha comunicato all’Italia e alla Grecia il ricorso SHARIFI e altri c. Italia e Grecia (ricorso n. 16643/09), presentato in data 25 marzo 2009.
Il caso riguarda trentadue persone, tra cui dieci minori, di nazionalità afgana, eritrea e sudanese, che denunciano di essere state respinte in epoche diverse al momento dell’arrivo in Italia nei porti di Venezia, Ancona e Bari e di essere state rimandate in Grecia. I ricorrenti denunciano inoltre di aver subito violenze da parte dei poliziotti italiani greci, di non aver potuto richiedere alcuna protezione internazionale, di non aver avuto modo di prendere contatto con avvocati o interpreti per capire quali fossero i loro diritti a livello nazionale e internazionale.
I ricorrenti denunciano la violazione dell’art. 4 del Protocollo n. 4 (divieto di espulsioni collettive), il rischio di un concreto pericolo per la loro vita (art. 2 della Convenzione) e il rischio di subire torture o maltrattamenti (art. 3 della Convenzione) per il loro respingimento verso la Grecia e da qui verso i loro Paesi di origine. Inoltre invocano la violazione degli articoli 13 e 34 della Convenzione.
La CEDU non ha ritenuto di accogliere la richiesta di adozione di misure d’urgenza invocata ai sensi dell’articolo 39 del Regolamento della Corte, che i ricorrenti avevano presentato nel maggio 2009 nei confronti della Grecia, per evitare di essere espulsi verso i loro Paesi d’origine.
La CEDU chiede ora all’Italia e alla Grecia una serie di informazioni e delucidazioni sulle presunte violazioni denunciate dai ricorrenti.
Tuttavia, l’intervento della CEDU rischia di non essere tempestivo. E’ infatti di pochi giorni fa la notizia di un intervento della polizia greca, avvenuto il 12 luglio, che ha portato allo sgombero della baraccopoli di Patrasso, dove probabilmente avevano trovato rifugio anche i ricorrenti.
Questa vicenda riporta nuovamente sotto i riflettori una situazione denunciata già da diverso tempo da organizzazioni internazionali non governative e umanitarie relativa alle condizioni dei migranti irregolari in Grecia, tra cui molti minori, provenienti da zone di guerra come l’Afganistan, l’Eritrea e il Sudan.
Segnalo in merito l’ultimo intervento di Medici Senza Frontiere del 13 luglio 2009, ed altri articoli su questa preoccupante situazione:
dal sito di www.meltingpot.org :
http://www.meltingpot.org/articolo14694.html ;
http://www.meltingpot.org/articolo14691.html ;
http://www.meltingpot.org/articolo14690.html .
Dal sito di www.repubblica.it :
http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/immigrati-4/afgani-bolzoni/afgani-bolzoni.html .
Da altri siti:
http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Una-speranza-per-i-profughi-di-Patrasso/116
http://www.internationalia.net/2009/03/04/grecia-scontri-a-patrasso-tra-migranti-e-polizia/