Il Comitato anti-tortura del Consiglio d’Europa sollecita gli Stati ad istituire strutture nazionali di controllo dei luoghi di privazione della libertà

Strasburgo, 14 novembre 2012 – Nel suo rapporto annuale pubblicato il 6 novembre 2012, il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) sollecita tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa a procedere alla ratifica di un trattato delle Nazioni Unite e ad istituire strutture nazionali indipendenti per monitorare il trattamento delle persone private della propria libertà.

Il Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti (OPCAT), entrato in vigore nel 2006, stabilisce un meccanismo indipendente di controllo delle Nazioni Unite e obbliga gli Stati parte ad istituire strutture di controllo nazionali indipendenti per combattere la tortura e altre forme di maltrattamento per mezzo di un sistema di visite regolari nei luoghi di privazione della libertà. Attualmente 31 Stati membri del Consiglio d’Europa hanno già ratificato il Protocollo, e di questi 26 hanno istituito o designato “meccanismi nazionali di prevenzione” (MNP).

“I meccanismi di controllo nazionali possono intervenire frequentemente e con tempestività, e fornire dunque un contributo significativo alla prevenzione dei maltrattamenti. Per tale ragione è essenziale che simili strutture indipendenti siano istituite quanto prima in tutti i paesi. Esse rappresenteranno altresì un’importante fonte di informazione per il CPT e potranno sostenere l’opera di monitoraggio del Comitato, provvedendo in particolare al controllo dell’attuazione delle raccomandazioni del CPT”, ha dichiarato Lətif Hüseynov, Presidente del CPT.

“In occasione di diverse visite del CPT, abbiamo constatato che i MNP già istituiti non possedevano le risorse necessarie per svolgere i loro compiti in modo efficace. Gli Stati dovrebbero mettere a disposizione di tali strutture mezzi umani e materiali adeguati e assicurarsi che queste beneficino di pieno accesso a tutti i luoghi di privazione della libertà, senza restrizioni”, ha aggiunto.

Nel suo lavoro di vigilanza, il CPT collabora strettamente con il Sottocomitato delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura e di altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti (SPT) e con i MNP attualmente istituiti.

Il rapporto annuale del CPT contiene informazioni sulle 18 visite condotte tra agosto 2011 e luglio 2012 e commenta alcuni rapporti di visita del Comitato che sono stati resi pubblici di recente.