Strasburgo 4 maggio 2009 – Un progetto di protocollo che incrementerà la capacità della Corte europea dei Diritti dell’Uomo nel trattare i ricorsi presentati ha ottenuto, il 30 aprile, al termine di un dibattito con procedura d’urgenza, il parere favorevole dell’Assemblea che lo considera ”una buona soluzione provvisoria”
Il Protocollo 14 bis alla Convenzione europea dei diritti dell’Uomo permetterebbe ad un giudice unico di decidere sui ricorsi chiaramente inammissibili (attualmente trattati da un comitato di tre giudici) e di estendere la competenza dei comitati di tre giudici al trattamento di ricorsi manifestatamene fondati e casi ripetitivi derivanti da insufficienze strutturali o metodiche del sistema interno (attualmente trattate in camera di consiglio composta da sette giudici).
Queste due misure potrebbero aumentare la capacità di trattamento dei ricorsi dal 20 al 25% e si applicherebbero solamente ai casi che riguardano gli Stati che accetteranno il protocollo 14bis. Tali misure verranno abrogate al momento dell’entrata in vigore del Protocollo n. 14, che prevede misure d’urgenza per razionalizzare l’attività della Corte di più ampio respiro.
L’Assemblea ha sottolineato che “una dichiarazione delle Alte Parti contraenti alla Convenzione il 12 maggio a Madrid, permetterà l’applicazione a breve di queste misure provvisorie”.
L’Assemblea ha inoltre vivamente deplorato che la Russia ad oggi si sia rifiutata di ratificare il Protocollo n. 14, bloccando cosi la sua entrata in vigore. I parlamentari hanno esortato la Russia a rivedere la sua posizione, ricordando che l’atteggiamento tenuto “ha considerevolmente aggravato la situazione in cui si trova la Corte”.
Qui di seguito il testo del protocollo 14 bis in versione inglese e francese.