Ottava visita in Italia del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei trattamenti o delle pene inumani o degradanti (CPT): sotto la lente d’ingrandimento la nuova politica governativa di intercettazione e respingimento dei migranti in mare verso la Libia

Strasburgo, 7 agosto 2009 – Una delegazione del CPT del Consiglio d’Europa si è recata in Italia dal 27 al 31 luglio per una visita ad hoc. Si tratta dell’ottava visita che il CPT effettua in Italia.

La delegazione ha esaminato diverse questioni riguardanti la nuova politica governativa di intercettazione in mare e rinvio in Libia di migranti irregolari che si avvicinano alle coste meridionali italiane. In particolare la delegazione ha concentrato la propria attenzione sul sistema di salvaguardia posto in essere  per assicurare che nessuno venga rinviato in un Paese dove ci sono concreti rischi di tortura o maltrattamenti. Nel corso della visita la delegazione ha potuto avere colloqui con rappresentanti del Ministero degli Interni, del Ministero della Giustizia e del Ministero della Difesa nonché con rappresentanti dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera e della Marina Militare. Inoltre, la delegazione ha incontrato rappresentati di organizzazioni non governative attive nel campo di interesse del CPT.

Alla fine della visita, la delegazione ha presentato le sue osservazioni preliminari alle autorità italiane.

La delegazione ha inoltre visitato i seguenti istituti:

il Centro di identificazione ed espulsione (CIE) per migranti irregolari a Ponte Galeria a Roma, il CDA di Contrada Pian del lago a Caltanissetta, il centro per minori “Prospettiva” di Catania e il centro per minori  “Germoglio” di Caltanissetta.

Per chi volesse approfondire l’argomento sui respingimenti in mare verso la Libia, segnalo un recente ed interessante intervento di Fulvio Vassallo Paelologo, dell’Università di Palermo e componente del Direttivo nazionale dell’ASGI.