Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa adotta una nuova risoluzione interinale riguardante l’eccessiva durata delle procedure giudiziarie in Italia

Strasburgo, 27 marzo 2009 – Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, ha adottato, la settimana scorsa, una nuova Risoluzione interinale riguardante l’eccessiva durata delle procedure giudiziarie in Italia. Questa nuova risoluzione ha fatto seguito alle Risoluzioni interinali CM/ResDH(2007)2 sul problema dell’eccessiva durata delle procedure giudiziarie, e CM/ResDH(2007)27 sulle procedure fallimentari.

Il Comitato dei Ministri ha osservato con interesse lo stato di avanzamento delle misure adottate fino ad ora nell’ambito delle procedure civili, penali e amministrative. Ha tuttavia sottolineato che, considerato il notevole arretrato giudiziario in campo civile e penale (circa 5.5 milioni di casi civili e 3.2 milioni di casi penali), nonché in campo amministrativo, una soluzione definitiva al problema strutturale della lunghezza delle procedure deve essere ancora trovata.

Il Comitato si è pertanto appellato alle autorità italiane affinché continuino a impegnarsi attivamente nel garantire la rapida adozione delle misure già stabilite in materia di procedure civili e penali, e nell’adottare quanto prima misure ad hoc volte a ridurre l’arretrato giudiziario in ambito civile, penale e amministrativo. Ha altresì fortemente incoraggiato le autorità a prendere in considerazione un emendamento alla legge n. 89/2001 (Legge Pinto), al fine di istituire un sistema di finanziamento in grado di risolvere i problemi di ritardo nel pagamento degli indennizzi accordati, di semplificare le procedure per ottenere gli stessi, nonché di includere ai mezzi di ricorso delle ingiunzioni che consentano di accelerare le procedure in questione.

Il Comitato dei Ministri ha inoltre osservato che la riforma del 2006 riguardante le procedure fallimentari ha contribuito a ridurne il numero e ad accelerarli, riducendo la fase di verifica dei crediti. Ha sollecitato le autorità italiane a continuare a impegnarsi, al fine di garantire che la riforma contribuisca appieno all’accelerazione delle procedure fallimentari, e di adottare misure volte ad accelerare le procedure pendenti ai quali la riforma non è applicata.

Il Comitato invita infine le autorità italiane a garantire l’attuazione delle riforme, nonché a valutarne gli effetti in corso di avanzamento, al fine di adottare, ove necessario, ulteriori misure. Il Comitato continuerà a valutare l’attuazione di tali casi non oltre la fine del 2009 per quanto riguarda le procedure amministrative, e non oltre la metà del 2010 per quel che concerne le procedure civili, penali e fallimentari.

Link alla Risoluzione interinale CM/ResDH(2009)42