Strasburgo, 11 aprile 2012 – Il Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) del Consiglio d’Europa ha individuato importanti carenze nel sistema di finanziamento dei partiti politici in Italia, alle quali chiede di porre rimedio con urgenza e priorità. Il controllo da parte delle pubbliche autorità sul finanziamento dei partiti politici è frammentario e formale ed è esercitato da tre diverse istituzioni con poteri limitati, senza coordinamento tra loro, né con i servizi di prevenzione e repressione dei reati. Il GRECO insiste sul fatto che i partiti politici devono sviluppare i propri sistemi di controllo interno e sottoporre i propri bilanci a una revisione contabile indipendente. Raccomanda maggiore trasparenza nel finanziamento politico, chiedendo di ridurre sensibilmente la soglia attuale dei 50.000 euro al di sotto della quale l’identità del donatore rimane sconosciuta. Allo stesso modo, devono essere proibite le donazioni anonime. Inoltre, il GRECO chiede appropriate sanzioni in caso di violazione delle norme di finanziamento politico e l’impegno di applicarle nella pratica.
È inoltre sottolineata la necessità per l’Italia di ratificare la Convenzione penale sulla corruzione e il suo Protocollo addizionale e di recepirne integralmente le disposizioni nel diritto nazionale interno. L’Italia è uno dei pochi Stati membri a non essere ancora Parte contraente di questi strumenti giuridici. Il GRECO si dichiara particolare preoccupato per la scarsa efficacia delle sanzioni per i reati di corruzione in Italia e l’elevato rischio di prescrizione per i casi perseguiti.
Il rapporto contiene 16 raccomandazioni, che saranno oggetto di una valutazione nel 2014.